Sicilia en Primeur 2025: Tenuta Ferrata è parte del racconto enologico siciliano

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Sicilia en Primeur 2025: Tenuta Ferrata è parte del racconto enologico siciliano

Abbiamo lasciato Modica con negli occhi la bellezza del suo barocco e nel cuore la forza di un’edizione di Sicilia en Primeur che ci ha fatto sentire, ancora una volta, parte viva e vibrante del racconto enologico siciliano.

La XXI edizione dell’evento organizzato da Assovini Sicilia si è appena conclusa, e per noi di Tenuta Ferrata è stato un momento importante di confronto, condivisione e ispirazione. Siamo tornati a raccontare l’Etna, la nostra casa, con le sue colate laviche, i muretti a secco, la viticoltura eroica che scolpisce il paesaggio e il tempo. Abbiamo portato con noi i nostri vini e le nostre storie, fatte di famiglia, passione e radici.

Sebbene, solo alcuni giornalisti italiani e internazionali, abbiano avuto modo di conoscerci da vicino: prima tra i filari di Contrada Moscamento, Fossa San Marco e Caristia, un numero davvero elevato di operatori di settore è entrato in contatto con noi a Modica, durante le degustazioni tecniche guidate dall’AIS. Abbiamo presentato le nuove annate con l’orgoglio di chi coltiva ogni vite a mano, su terrazzamenti antichi, rispettando il suolo e la sua biodiversità. Non cerchiamo scorciatoie, perché per noi il vino è verità, territorio e responsabilità.

Il nostro vino si racconta anche attraverso l’arte, grazie alle etichette firmate da Sandra Virlinzi, in arte Sdrina. Ogni bottiglia è un piccolo manifesto visivo, che parla la lingua dell’ultrapop e dell’emozione. Come ha detto Simona Virlinzi, “Il vino è cultura”, e per noi, condividerlo significa portare nel mondo un pezzo della nostra sensibilità, della nostra estetica e della nostra Etna.

Sicilia en Primeur è stato anche un laboratorio di idee, visioni e confronti. Dai talk sulla comunicazione e sul consumo consapevole, ai temi fondamentali dell’enoturismo e della sostenibilità, abbiamo respirato un’energia nuova, fatta di consapevolezza e desiderio di costruire.

Durante il walk-around tasting al Castello dei Conti, insieme ad altre 56 cantine, abbiamo potuto dialogare con il pubblico in modo diretto, offrendo un assaggio autentico di ciò che siamo: un’Etna giovane ma antica, coraggiosa e in continua evoluzione.

Abbiamo approfittato di questa occasione anche per raccontare un po’ del nostro domani: il nostro progetto di ospitalità diffusa e immersiva, il sogno di trasformare il vecchio palmento ottocentesco in un museo didattico e centro culturale, uno spazio vivo che unisca accoglienza, racconto del territorio e formazione. Perché per noi, il vino è anche questo: un ponte tra passato e futuro, tra paesaggio e comunità.

Salutiamo Modica con gratitudine. Portiamo con noi le parole, gli incontri e le visioni nate in questi giorni, e continuiamo a camminare sulla nostra strada, quella che ogni giorno ci ricorda quanto sia potente il legame tra terra, cultura e bellezza.

Grazie a chi ci ha ascoltato, assaggiato, scelto.

A presto, dall’Etna.